Roberto Petroni
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Note biografiche

Sono nato a Roma, a metà degli anni '50. Fin da piccolo ho avvertito una profonda attrazione per la musica, che mi ha portato ad iniziare una brillante carriera "professionistica" nel bar del mio isolato: un cornetto o un maritozzo con panna la paga per l'imitazione di Toni Dallara in Come prima. Ridimensionate le mie aspettative canore da un improvvido giudizio di una maestra elementare, ho iniziato l'avvicinamento alla chitarra - una gloriosa Carmelo Catania - di mio padre, che con relativa facilità ho iniziato a strimpellare ad orecchio. Tale pratica, che oggi chiameremmo più pomposamente ear training, deprecata dal mio primo maestro di chitarra classica, si sarebbe rivelata, molti anni dopo, estremamente utile per lo sviluppo dell'improvvisazione jazzistica. La mia formazione musicale è stata, nel tempo, rigorosa, ma non continua e lineare. Conseguita la laurea in Fisica, ho ripreso, con maggiore continuità, lo studio della chitarra classica, iniziato nel periodo universitario e col M° Benedetto Montebello ho potuto raggiungere un buon livello tecnico e musicale.
Roberto Petroni e Jodie Bevers Dopo una gratificante esperienza teatrale, al teatro La Piramide di Roma, che mi ha consentito di comporre ed eseguire in scena le musiche per il dramma di Artaud I Cenci, ho iniziato a lavorare come insegnante nelle scuole superiori (prima Informatica negli istituti tecnici industriali e successivamente Matematica e Fisica, nei licei). Gli impegni di lavoro, lo scarso fascino suscitato in me dal repertorio chitarristico classico, esclusi pochi interessanti autori, e la difficoltà di trovare nuove situazioni espressive, mi hanno portato a limitare sempre più la pratica strumentale. Contemporaneamente si è riaffacciato l'antico amore per il canto. In quel periodo, allo studio col M° Sergio Bertocchi, si è accompagnata una intensa attività concertistica con formazioni di vario tipo. In particolare, con l'ensemble Antiqua et Nova Armonia ho potuto approfondire la conoscenza del repertorio madrigalistico rinascimentale e di alcune importanti esperienze nell'ambito della musica contemporanea; con il coro Festina Lente, diretto dal M° Michele Gasbarro, ho potuto svolgere anche un'interessantissima ricerca filologica nel poco praticato repertorio della musica sacra, vocale e strumentale, per doppio coro. La conclusione di questa intensa fase di esperienze musicali è coincisa con l'inizio di un nuovo periodo di studio che si è concretizzato nel conseguimento della laurea in Psicologia. In seguito, per alcuni anni, alla pratica dell'insegnamento si è affiancato un lavoro di ricerca nell'ambito delle Reti Neurali Artificiali e della psicologia sociale, che mi ha di fatto impedito di coltivare la pratica musicale ad un certo livello. Esaurita anche questa esperienza ho avvertito il bisogno di estendere le mie conoscenze musicali al repertorio jazzistico. Col chitarrista Dario La Penna ho affrontato lo studio dell'improvvisazione e dell'armonia jazz. Contemporaneamente ho ripreso con una certa continuità lo studio e la pratica della composizione, approfondendo anche il rapporto tra musica e immagine. In questa fase, ho eseguito concerti in duo con la violoncellista Jodie Bevers e oltre a diverse composizioni autonome, ho scritto le musiche per video d'arte e documentari.